Santa Teresa di Riva, Territorio
Santa Teresa di Riva. “via la vecchia politica”, le ambizioni shock del De Luca
SANTA TERESA DI RIVA (Messina) – Che Danilo Lo Giudice fosse designato candidato a sindaco di Santa Teresa, (“cinque anni, non un giorno in più” fu lo slogan delle passate elezioni amministrative), si sapeva già, ciò che non si conosceva era un Sandro Triolo prossimamente in corsa per la poltrona di primo cittadino di Furci. Ma la bomba mediatica lanciata ieri pomeriggio, è il tentativo di De Luca di conquistare, oltre Santa Teresa e Furci, anche Sant’Alessio, ove poter creare successivamente un mega comune della valle d’Agrò.
Fuori nevicava. La stanza del Caminetto è comunque stracolma di gente. Molti sono in piedi persino nella stanza accanto, mentre De Luca inizia a raccontare i suoi cinque anni da primo cittadino santateresino: “non sempre quello che facciamo, viene immediatamente percepito in termini di benefici… noi in questi cinque anni, abbiamo cercato di avere obiettivi e non bersagli” è una delle sue prime affermazioni della serata.
Fra i progetti espletati che menziona: “lo svincolo autostradale, per due anni sarebbe stato sottoposto a critiche, è stato inserito nel Master Plan, un programma di finanziamento regionale; i fondi già stanziati per la messa in sicurezza del territorio; la chiesa di Misserio che non sarà più demolita perché fra qualche anno uscirà una linea di finanziamento per la scuola degli antichi mestieri, quindi quella struttura la sta acquistando oggi il comune; è stata presenta l’istanza per la “bandiera blu” ed entro metà marzo ci sarà il responso”. La Bandiera blu, – secondo De Luca -, apre un indotto turistico che Santa Teresa non ha mai avuto.
Ma, mentre la stampa aspettava di conoscere la lista mancante di quei nomi e cognomi iniziati a snocciolare dallo stesso De Luca, in occasione del comizio di piazza del primo gennaio, la domanda che riguarda forse l’unica grande sconfitta di questa amministrazione, ossia il Piano Regolatore Generale, viene posta. De Luca rispode che, solo per l’acquisizione delle aree demaniali, (demanio fluviale, demanio marittimo), sarebbero stati necessari tre anni di tempo, operazione necessaria in ottica programmazione. Anche l’attesa di sapere se lo svincolo autostradale (è quindi il posizionamento di un’area artigianale-industriale), sarebbe stato finanziabile o meno, ha influito sull’iter programmatico. “Noi, il punto fermo sullo svincolo lo abbiamo ottenuto sei mesi fa”, confessa De Luca. Anche l’eventuale fusione fra – ad esempio – Santa Teresa e Furci, risolverebbe problemi, oggi limitati sia da campanilismo che da oggettivi problemi di competenza comunale, anche riguardanti il palazzetto dello sport.
Aggiunge: “Quando ho riunito i miei cinque colleghi della valle d’Agrò, per discutere l’ “intevalliva” e quindi tutto il terreno demaniale fluviale (percorso ecologico), nel quale, tramite un accordo di programma, Santa Teresa si sarebbe fatta carico di progettare l’Intervalliva, partendo dal risanare i canoni pregressi e quindi dalla gestione di tutte queste aree demaniali. Tremenda e negativa, sarebbe stata la reazione dei sindaci interpellati.
Secondo il primo cittadino di Santa Teresa, attraverso il lavoro della stampa, che avrebbe un ruolo di pressione positiva sul lettore, devono essere i cittadini a dover reagire a questo stato di cose su cui ha discusso a lungo”.
Una domanda che certo in molti si saranno fatti in paese, è stata posta da un organo di stampa, presente in sala, ossia: se De Luca ritenga giusto, sfruttando la legge elettorale, di tentare di stoppare ogni opposizione presentando due liste, tentando quindi di ottenere sia maggioranza che minoranza. La risposta: “al momento, non ci sono candidati a sindaco a parte Danilo Lo Giudice, poi ci potranno essere tre liste o quattro liste, chi lo dice che noi riusciremo a prendere la minoranza? Saranno i cittadini a decidere. Noi, avevano quarantacinque richieste di candidato al Consiglio comunale e ci siamo confrontati con l’imprenditoria, l’associazionismo, il mondo della scuola”. E aggiunge: “stiamo cercando di stanare il modo volgare di fare politica”.
È il turno di Danilo Lo Giudice, il quale esordisce: “ho incontrato in questi giorni, nelle settimane addietro e nei mesi precedenti, veramente tante persone, e non necessariamente da questi è nata una candidatura”.
E veniamo ai nomi: Ariosto Carmelo, Bonfiglio Giovanni, Bucalo Salvatore, Cassaniti Carmelina, Cicala Massimo, De Luca Cateno (nuovo nella veste di candidato al Consiglio comunale), Di Bella Mariella, Famulari Antonino, Lo Giudice Danilo, Gianmarco Lombardo, Miano Annalisa, Miano Dario, Naccari Carlo, Nicita Enzo, Pacher Cristina, Pasquale Rosario, Ernesto Sigillo, Santino Scarcella, Sturiale Mimma, Triolo Sandro e Santino Veri.
La Giunta, sarà: Gianmarco Lombardo, Annalisa Miano, Santino Veri, il quarto assessore sarà Cateno De Luca, che sarà vicesindaco per tutto il 2017 e dal primo gennaio 2018 entrerà in Giunta Ernesto Sigillo. La presidenza del Consiglio verrà affidata a Mimma Sturiale.
Per la Giunta di Sandro Triolo, (che in realtà punta ad altro e punta a Furci), c’è ancora da aspettare. Ricordiamo che la nuova lista è denominata “GoverniAmo Santa Teresa di Riva”, mentre quella che potremmo definire dei “vecchi amministratori“, prende il nome di “Oltre De Luca”.
Quindi: Santa Teresa, Furci e Sant’Alessio, se il progetto di De Luca avrà successo e quindi si potranno fondere in un unico grande Comune, saranno la sbalorditiva realtà con cui i restanti comuni della Val D’Agrò dovranno confrontarsi in un futuro neanche tanto lontano nel tempo.
07 Gennaio 2017
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