Cronaca
Messina. Oggi l’autopsia: si conosceranno finalmente le cause della morte di Roberto Scipilliti
Messina – Prosegue il mistero attorno alla tragica morte del cinquantaciquenne vigile del fuoco roccalumerese Roberto Scipilliti. Per avere un quadro certo sulle cause del decesso, si attendono le risultanze dell’autopsia.
Il conferimento dell’esame tecnico irripetibile è fissato per stamattina, presso il Tribunale di Messina, nell’ufficio del pubblico ministero titolare delle indagini, la dottoressa Antonella Fradà. Intanto, la moglie e il figlio, in questa fase nomineranno un difensore di fiducia e un consulente di parte. Con ogni probabilità, la necroscopia verrà eseguita oggi stesso, presso l’obitorio del Policlinico universitario “Gaetano Martino”, dove si trova la salma in seguito al ritrovamento nelle campagne di Savoca.
IL GIALLO
Non sono chiare le cause del decesso di Roberto Scipilliti, ritrovato cadavere sabato scorso dai vigili del fuoco. Scartata la pista del suicidio, i carabinieri hanno cercato di capire se sia stata fatale la caduta o se invece dietro il decesso vi sia qualcosa di ben più grave. Per sciogliere ogni dubbio, si rimanda all’autopsia del cadavere.
È inoltre molto probabile che il decesso risalga a qualche giorno prima rispetto al ritrovamento e che le cattive condizioni atmosferiche, tra cui anche abbondanti nevicate, abbiano accentuato il processo di deterioramento del cadavere. Altro nodo da chiarire riguarda il luogo del ritrovamento del fuoristrada del Scipilliti, e della zona in cui è morto. I carabinieri, hanno infatti trovato il veicolo in sosta sul lungomare di Santa Teresa di Riva, mentre contrada Rina, (luogo del ritrovamento), è sita a circa quattro chilometri dalla passeggiata a mare. Scipilliti è quindi stato accompagnato in aperta campagna? E da chi? Oppure si è recato da solo da quelle parti?
Il fiuto del cane “Zeus”, addestrato per la ricerca di persone, lo ha localizzato lungo la strada provinciale agricola si Savoca-Scopelliti-Rina. Il cadavere non presentava segni particolari, tranne il volto tumefatto ed escoriazioni alle braccia.
I carabinieri, tra le altre cose scavando sul suo passato, hanno scoperto che l’uomo ha avuto qualche problema con la giustizia, in quanto accusato di truffa ed estorsione ai danni dell’Unione Europea e dell’Agea, Agenzia per le erogazioni in agricoltura, tra il 2010 ed il 2011, ma il processo a suo carico non sarebbe nemmeno giunto al primo grado di giudizio.
17 Gennaio 2017
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