Cronaca, News Brevi
Un colpo di pistola alla nuca. Una esecuzione quella di Roberto Scipilliti
Da risultato dell’autopsia: un colpo d’arma da fuoco alla nuca, sparato con una pistola di piccolo calibro da distanza ravvicinata ha freddato il Vigile del Fuoco Roberto Scipilliti.
Intanto, mentre i carabinieri coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina, lavorano per far luce sul contesto su cui sarebbe potuta maturare la tragedia, non c’è ancora una ipotesi investigativa privilegiata.
COSA STA ACCADENDO NEL COMPRENSORIO JONICO? – Ricordiamo quanto risaputo da tempo e cioè che: carabinieri, avevano trovato giorni prima il veicolo in sosta sul lungomare di Santa Teresa di Riva, successivamente, in contrada Rina, (sita a circa quattro chilometri dalla passeggiata a mare) veniva ritrovato il cadavere. Scipillti sarebbe stato quindi invitato a salire su altro autoveicolo dopo aver parcheggiato il suo, poi condotto sul luogo dell’esecuzione e qui fatto inginocchiare per essere ucciso.
Intanto, mentre gli inquirenti, fra cui gli specialisti del Reparto Investigazioni Scientifiche (RIS) di Messina, nei giorni continuavano incessantemente i sopralluoghi alla ricerca anche dalla traccia più impercettibile, proseguono gli interrogatori ad amici e parenti dell’uomo, nonché tutti coloro che in quei giorni avessero notato qualcosa di strano.
I militari del Nucleo Operativo di Messina Sud, stanno inoltre scavando nella vita recente e passata di Roberto Scipilliti, ove far emergere utili indizi dalla sue relazioni e quindi contestualizzarle e dar loro significato. Vista anche la delicatezza dell’indagine, però, carabinieri e Procura mantengono il più stretto riserbo.
19 Gennaio 2017
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