Bastian Contrario
Roccalumera. La muta Voce del Silenzio
Il cittadino accese il suo pc. Ancora una volta iniziò a scrivere. Fu l’ultima lettera di tante, inviate al primo cittadino del proprio paese. “Caro Sindaco… eccoci al quarto Natale da quando l’attuale amministrazione si è insediata. È tempo di Auguri ma anche tempo di… bilanci. Bilanci comunali ma che riguardano soprattutto la crescita o meno (e con essa il morale) della cittadinanza che guarda al futuro, al nuovo anno”.
Il cittadino, continuò: “Dal punto di vista di questo scrivente, c’è poco da essere allegri, e pur tenendo conto dell’effettivo “peso” gravato dal dover risanare il famigerato “buco” (risanato però con le tasche della gente, ripete uno che di bilanci se ne intende), il vero risanamento che interessa al cittadino medio e povero, è quello del proprio bilancio familiare.
Ma parliamo piuttosto delle iniziative che, al di la della “ordinaria manutenzione”, sono state fatte dalla Sua amministrazione in questi anni: avrei tanto voluto elencare “Notti di Bonarema” come quelle furcesi o “Notti Bianche” e quant’altro come ha ben fatto per i commercianti coinvolti, Santa Teresa di Riva. Vorrei tanto potessimo parlare di iniziative finalizzate al lavoro e sviluppo, (non netturbini occasionali), già promosse dalla Sua amministrazione, ma non credo di poterlo fare”.
Lo scrivente, si fermò a pensare ancora e poi aggiunse: “Ho notato inoltre, caro Sindaco, lavori fatti male, lavori necessari fatti senza fretta alcuna e lavori non fatti e senza alcuna spiegazione. Ho visto un bobcat che prendeva in giro un problema serissimo: Un torrente Pagliara intasato, senza nessuna vera attenzione e nessun tavolo tecnico che si occupasse del rischio esondazione”.
“Ebbene, con il dubbio che il malcontento di una parte della gente venga soffocato dall’arroganza del “partito preso”, mi rimane facile intuire che per il nuovo anno ci sarà null’altro che la stessa società verticale, dove il popolo è autorizzo solo al pagamento di nuove invariate tasse, nuovi giovani talenti faranno le valige, nuove proposte (se ce ne saranno ancora), saranno rigettate a prescindere, e ancora una volta nessun dialogo vero e proficuo ci sarà con il popolo tutto.
E dopo un’ultima pausa, il cittadino concluse scrivendo: C’era una volta, una sorta di “società orizzontale”, nella quale il dialogo ed il reale rispetto della persona, furono innanzitutto i pilastri di un decennio oramai appartenente al dimenticatoio. Ebbene, persino nel Suo stesso passato remoto di Sindaco, ricordo che Lei è stato più collaborativo che in questo quasi quadriennio.
Il cittadino, augurò buon anno, stampò la lettera, la imbustò, la spedì al sindaco. Questi la ricevette, la lesse. Anche quel caso, non diede mai una risposta.
02 Febbraio 2017
BASTIANCONTRARIO
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