Storie di Sicilia
“FURCI SICULO ANNI 40-50”. Mariano Spadaro: PILLOLE – NOI ERAVAMO QUELLI … CHE:
• Fumavamo la stessa sigaretta almeno in quattro, l’ultimo con lo spillo;
• Facevamo con la palla quelle interminabili partite con rivincita ed eventuale bella;
• Entravamo nei locali, mettevamo cinquanta lire nel jukebox e … sognavamo;
• La domenica mettevamo le scarpe e il vestito migliore;
• Usavamo tanta brillantina “ Linetti” per tenere fermi i capelli;
• Intingevamo il pennino nel calamaio e asciugavamo quanto scritto con la carta assorbente;
• Vedevamo la TV solo in bianco e nero e su un solo canale;
• Scavalcavamo qualche volta i muri per entrare gratis al cinema;
• Da ragazzi servivamo sempre la messa;
• Andavamo a scuola con il Sussidiario;
• Portavamo a scuola il panino con la frittata preparata dalla mamma;
• Avevamo poco ma sognavamo tanto;
• Di famiglia modesta cercavamo di emergere;
• Non avevamo soldi per consumare al bar per questo vedevamo le partite in fondo e in piedi;
• Avevamo giocattoli semplici e ci ingegnavamo per crearne di nuovi;
• Ci divertivamo con poco;
• Non ci stancavamo mai di correre, ci sentivamo più liberi;
• Giovani incoscienti, non avevamo paura di niente;
• Facevamo merenda con pane acqua e zucchero, qualcuno con pane e olio;
• Aspettavamo il “carretto” per acquistare con 10 £ la mattina la granita, il pomeriggio il gelato;
• Rubavamo le primizie nell’orto “du ziu strano;
• Pur sapendo di fare delle ragazzate, le facevamo lo stesso;
• Ci bastavano pochissime lire in tasca per sentirci … ricchi;
• Con cento lire potevamo comprare dieci sigarette o un litro di benzina o tre coni grandi…;
• Organizzavamo feste da ballo ma poi … eravamo quasi tutti maschi;
• Giocavamo in vari modi con le figurine dei calciatori e a chi mandava la pipì più lontano;
• Sempre pronti ad accettare le novità spesso eravamo soggetti a delle grosse fregature;
• Cercavamo di guadagnare qualche lira andando a pesca con i professionisti;
• Se prendevamo qualche schiaffo dal maestro, a casa i genitori ce lo ridavano;
• Aspettavamo la domenica pomeriggio per sentire Nicolò Carosio che trasmetteva la radiocronaca del secondo tempo di una partita di calcio e ogni tanto i parziali dagli altri campi;
• Alla prima Comunione e alla Cresima per ricordo non ci facevano le foto ma ci regalavano delle stampe con scritto il nostro nome;
• A chi portava la palla lo dovevi fare giocare, altrimenti…niente partita; • Scrivevamo ti amo sotto il francobollo della cartolina;
• Copiavamo la schedina tre volte;
• I nonni si tenevamo tutti in casa. • Nonostante quello che ci diceva padre Donsì, nessuno è diventato cieco.
Cordialmente Mariano
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