Politica
La Suprema Corte di Cassazione ha detto si: processo De Luca da Messina a Reggio Calabria
Stamattina il professor Carlo Taormina ha ufficialmente avuto notizia che la Prima Presidenza della Suprema Corte di Cassazione (procedimento n. 7090/2017) ha ritenuto ammissibile l’istanza di rimessione depositata presso il Tribunale di Messina il 30 gennaio 2017 dall’imputato Cateno De Luca con l’assegnazione alla VI sezione penale per la valutazione conclusiva delle venticinque motivazioni esposte a sostegno dell’inidoneità del Tribunale di Messina a giudicare l’imputato De Luca per l’ultimo dei quindici procedimenti penali già conclusi con l’ampia formula di innocenza.
Il vaglio di ammissibilità delle istanze di rimessione è un atto fondamentale per il giudizio conclusivo sul merito che si avrà tra tre/quattro mesi: mediamente infatti due istanze di rimessione su cento superano positivamente il vaglio della prima presidenza della Suprema Corte di Cassazione che ha il compito di valutare immediatamente l’ammissibilità o inammissibilità delle istanza di rimessione inoltrate per il tramite di tutti i Tribunali d’Italia.
La VI sezione penale della Suprema Corte di Cassazione ora dovrà procedere congli eventuali atti istruttori ed alla conseguenziale trattazione in camera di consiglio dell’istanza di rimessione.
Nel frattempo il Tribunale di Messina non potrà procedere all’emissione della sentenza fino a quando la Suprema Corte di Cassazione non si pronuncerà definitivamente sul merito dei venticinque punti di inidoneità del Tribunale di Messina a giudicare l’imputato De Luca e di condizionamenti ambientali sulle parti processuali dettagliatamente rappresentati dall’imputato De Luca in oltre duecento pagine di istanza di rimessione con allegati oltre tremila pagine di memorie esplicative e centinaia di documenti a supporto delle violazioni di legge più volte denunziate.
“Non ho mai agito – dichiara De Luca – per sfuggire dalle mie asserite responsabilità processuali affrontando a testa alta ben quindici procedimenti penali che hanno segnato profondamente la mia vita familiare, politica e professionale dal 27 giugno 2011 ore 21:45 quando sono stato platealmente arrestato alla conclusione dei lavori del consiglio comunale di Fiumedinisi innanzi alla mia gente ed ai consiglieri ed assessori comunali. Ho subito in questi anni numerosi torti e vessazioni da parte del Tribunale di Messina che ho inteso più volte denunziare pubblicamente e presso la Procura della Repubblica di Reggio Calabria assumendomi la responsabilità delle rappresaglie che ne sarebbero derivate e che sono state puntualmente esposte alla Suprema Corte di Cassazione nell’istanza di rimessione che oggi è stata valutata ammissibile. Confido – prosegue De Luca – nell’autorevole giudizio conclusivo della Suprema Corte di Cassazione che già il 21 dicembre 2011 ha annullato il provvedimento del Tribunale di Messina riguardante le motivazioni del mio arresto giudicato non necessario allo stato degli atti acquisiti dagli organi inquirenti in fase di svolgimento delle indagini preliminari. Ringrazio – conclude De Luca – i mie difensori di fiducia professor Carlo Taormina e Tommaso Micalizzi unitamente ai miei consulenti per il sostegno che mi hanno garantito in questi anni di calvario giudiziario che ho avuto la forza di sostenere per il calore che la mia famiglia ed i miei veri amici hanno riservato alla mia persona.”
27 Febbraio 2017
Comunicato stampa
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